La connection tra le due parti non piace allo Stato ebraico che ha invece intenzione di “intensificare gli attacchi“, come promesso da Netanyahu: “Il rilascio di un ostaggio israelo-americano annunciato da Hamas non porterà a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, né al rilascio dei detenuti palestinesi”, aveva detto il premier prima della liberazione, aggiungendo che i negoziati per un possibile accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi a Gaza saranno condotti “sotto pressione, durante i preparativi per un’intensificazione dei combattimenti”. Per Tel Aviv, con il rilascio dell’ostaggio americano “Hamas ha gettato la sua unica carta sul tavolo per cercare di fermare l’offensiva dell’Idf a Gaza, con il pretesto della visita di Trump. Il gruppo armato palestinese ha motivato la liberazione di Alexander come “gesto di buona volontà” nei confronti del presidente degli Stati Uniti, sperando che a sua volta convinca Israele a firmare un accordo per liberare gli ostaggi rimasti in cambio della fine della guerra.
Author: F. Q.
Published at: 2025-05-12 07:19:40
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