Israele teme la calca a causa di potenziali attacchi da parte di Hamas, per questo, oltre a personale militarmente addestrato all’interno di Ghf, ha deciso di dispiegare numerosi soldati delle Idf e, al tempo stesso, creare corridoi di accesso con l’obiettivo di diluire la presenza in prossimità dei punti di distribuzione. I soldati hanno respinto qualsiasi responsabilità e una conferma ufficiale dell’azione militare non arriverà mai: “L’esercito israeliano non ha sparato sui civili nel centro di distribuzione aperto dalla Gaza Foundation”, i soldati israeliani hanno “sparato colpi di avvertimento in aria, nell’area esterna al sito, in nessun modo verso le persone”, aveva poi dichiarato all’Afp il portavoce dell’esercito Olivier Rafowicz. Le testimonianze raccolte da Medici Senza Frontiere sembrano confermare che dietro al fuoco sui civili possa esserci proprio la mano di Israele: “I team di Medici Senza Frontiere (Msf) all’ospedale Nasser di Khan Younis hanno soccorso ieri (1 giugno, ndr) alcune delle persone rimaste ferite mentre aspettavano di ricevere cibo nei centri di distribuzione della Gaza Humanitarian Foundation a Rafah e vicino al corridoio di Netzarim – si legge in un comunicato dell’organizzazione umanitaria – Secondo il Ministero della Salute, decine di palestinesi sono stati uccisi e centinaia sono stati feriti.
Author: Gianni Rosini
Published at: 2025-06-03 10:57:39
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