Così inizia un articolo di Jack Khoury su Haaretz, che sgrana le condizioni indicate da Netanyahu per chiudere il conflitto: il “disarmo di Hamas e dall’esilio dei suoi leader”, ma soprattutto il controllo della Sicurezza di Gaza per avviare il piano di emigrazione dei gazawi. I suoi residenti, persino quelli che hanno manifestato contro Hamas, possono solo decidere se morirci o andarsene, con l’incoraggiamento del governo israeliano e il sostegno della superpotenza americana guidata da Trump […] Il ministero per l’emigrazione è già stato istituito per chiunque decida di andarsene e li aiuterà a farlo via mare o via aria. Il fatto è che Netanyahu si sente forte come non mai dall’inizio della guerra, avendo eliminato, in un modo o nell’altro, i più tenaci oppositori di questa linea: il ministro della Difesa Yoav Gallant, il Capo di Stato Maggiore Herzl Helevi, ambedue dimessi, e il capo dello Shin Bet Ronen Bar, licenziato (anche se la sua defenestrazione è stata momentaneamente congelata dalla Corte Suprema).
Author: davide
Published at: 2025-03-31 14:34:51
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