E’ arrivato ora il momento della definizione della seconda fase dell’accordo, che in base all’accordo siglato a ottobre prevede il disarmo di Hamas e l’insediamento di una amministrazione per il governo della Striscia di Gaza. – Crediamo che ci sia una strada per promuovere una pace più ampia con gli Stati arabi, e anche una strada per stabilire una pace praticabile con i nostri vicini palestinesi, ma non creeremo uno Stato alle nostre porte che si impegnerà a distruggerci”, ha affermato il premier israeliano, aggiungendo che non lascerà la politica se il presidente Isaac Herzog gli concederà la grazia che lo salverebbe dal processo per corruzione a cui è sottoposto in patria, come chiesto anche dal presidente Usa Donald Trump. A Gaza resta una sola salma, un poliziotto israeliano ucciso il 7 ottobre, e le parti si preparano dunque a entrare nella seconda fase, che prevede il dispiegamento di una forza di sicurezza internazionale, la formazione di un comitato tecnico palestinese a Gaza, il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia e, appunto, il disarmo di Hamas.
Author: F. Q.
Published at: 2025-12-08 10:25:35
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