La notizia non è nuova, Haaretz già ne parlava ad agosto scorso, ma ora si sono aggiunte altre testimonianze che mostrano come la disumana pratica – che sarebbe pure un crimine di guerra – sia una procedura rodata e sistematica all’interno dell’IDF. Eppure, un ufficiale dell’esercito, che ha scelto l’anonimato per ovvie ragioni, afferma che si tratta di un mero tentativo di “scaricare la colpa su dei capri espiatori”. Non si tratterebbe di un’iniziativa di singoli, ma di una vera e propria direttiva discendente dagli alti gradi militari di stanza a Gaza: “Ero presente a una riunione in cui un comandante di brigata ha illustrato il concetto di mosquito al comandante di divisione come una ‘necessità operativa per portare a termine la missione’”.
Author: davide
Published at: 2025-04-02 15:42:12
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