Riconoscimento dello Stato di Palestina, esclusione da competizioni sportive e culturali, fino all’ipotesi di sanzioni sono le proposte degli Stati del Vecchio Continente che, all’alba della nuova massiccia offensiva di Tel Aviv nella Striscia ribattezzata Carri di Gedeone, hanno deciso che è arrivato il momento di mettere pressione al governo di Benjamin Netanyahu affinché fermi lo sterminio della popolazione palestinese. Riguardo ai materiali, la proposta di legge prevede l’embargo su qualsiasi risorsa che possa servire all’esercito israeliano nella sua offensiva contro il popolo palestinese, anche se si tratta di materiale di polizia e antisommossa o di carburante per aerei, carri armati e altri veicoli, oltre a introdurre un protocollo di sorveglianza affinché il governo disponga l’ispezione del carico degli aerei e delle navi che transitano in Spagna con destinazione “un Paese terzo”, qualora si possa “ragionevolmente dedurre che il loro carico possa avere come destinazione finale il territorio di uno Stato colpito da un embargo”. Così, nel giorno in cui i Paesi Ue si riunivano a Bruxelles per decidere la posizione da tenere nei confronti di Israele, a Londra il premier parlava di fronte alla Camera dei Comuni: “Non possiamo permettere che la popolazione di Gaza muoia di fame”, il livello di sofferenza nella Striscia è “totalmente intollerabile” e si è detto “inorridito dall’escalation da parte di Israele”.
Author: Gianni Rosini
Published at: 2025-05-21 06:00:35
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