Hamas aveva in giornata denunciato che i corpicini scheletrici, i cadaveri tra le macerie e negli ospedali, i volti scavati dalla fame, potrebbero essere solo lo scioccante preludio di un "imminente disastro umanitario senza precedenti" a Gaza: centomila bambini di età non superiore ai due anni, tra cui 40.000 neonati, rischiano infatti di morire entro pochi giorni per la "totale mancanza di latte per bambini e di integratori nutrizionali, alla continua chiusura dei valichi e all'impedimento dell'ingresso dei più semplici rifornimenti di base". L'apertura israeliana giunge in un contesto umanitario che Regno Unito, Francia e Germania hanno definito "spaventoso" e che, nel tentativo di portare sollievo ai gazawi, hanno annunciato un piano congiunto per la distribuzione aerea di aiuti nella Striscia, in partnership con Paesi come la Giordania e col benestare di Israele. E ha addossato la responsabilità della carestia all'Onu, accusata di inefficienza nella distribuzione, dato che "centinaia di pallet di aiuti delle Nazioni Unite sono ancora in attesa di raccolta e distribuzione".
Published at: 2025-07-26 21:30:15
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