Ora la giudice per le indagini preliminari di Pavia acconsente – si legge nel provvedimento – a “compiere nuovamente la valutazione relativa alla utilizzabilità del profilo genetico estratto dal materiale biologico rinvenuto sotto le unghie della vittima” e a confrontarlo con Sempio, sottoposto a prelievo coatto, ma anche ad eventuali altri maschi che verranno indicati dal giudice (“con prelievo del Dna e modalità previste dalla legge”) o dai partecipanti all’incidente probatorio. Se il primo passo – dopo il giuramento di perito e consulente e la formulazione del quesito – è stabilire la possibilità o meno di comparazione, il resto prescinde dalle provette: l’eventuale nuova analisi dei dati sulle tracce raccolte sui margini delle unghie della ventiseienne sarà solo sulla carta perché il materiale biologico di Chiara Poggi è terminato. La comparazione con il Dna di Sempio riguarderà anche con ogni impronta trovata – pochissime quelle a cui non è stato dato un nome – nella villetta di Garlacso e conservata nei laboratori del Ris di Parma, così come su alcuni tamponi conservati nell’istituto di Medicina Legale a Pavia e di ogni altro reperto che ha fornito “un esito dubbio o inconclusivo”.
Author: F. Q.
Published at: 2025-03-31 16:11:04
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