Foxbat, il caccia che spaventava l’America: la vera storia del pilota sovietico che "salvò" la Cia

Foxbat, il caccia che spaventava l’America: la vera storia del pilota sovietico che "salvò" la Cia


Ma nonostante il suo caccia intercettore capace di superare di tre volte la velocità del suono non trasportasse con se alcuna arma, il carburante e la velocità sostenuta per sfuggire agli intercettori amici come a quelli nemici, lo costrinse, dopo una repentina impennata fino ai 6.000 metri, per comparire chiaramente sui radar delle forze di autodifesa giapponesi, ripiegare sull’aerodromo di Hakodate. Secondo gli esperti del Pentagono, infatti, il jet a cui era stato assegnato il nominativo in codice di "Foxbat" era un caccia da superiorità aerea dotato di un’eccellente manovrabilità, data l’ampia apertura alare, realizzato con materiali all'avanguardia, come il titanio, probabilmente dotato di un radar a lungo raggio nel muso particolarmente prominente. Nei 67 giorni di studi e ispezioni dei componenti, gli esperti giapponesi e quelli inviati dal Pentagono riuscirono a stabilire che il MiG-25 non solo non poteva essere considerato una minaccia per i bombardieri strategici supersonici che erano in fase di progettazione, ma che probabilmente non sarebbe stato nemmeno in grado di svolgere il suo compito.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Davide Bartoccini)


Published at: 2025-05-10 05:01:28

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