Ancora una volta, prosegue Anselmo, «la famiglia e gli affetti del morto, la dignità degli stessi e il necessario rispetto verso il loro bisogno di conoscere le cause e le condizioni della tragica morte di Moussa, oltreché i loro diritti di difesa» sono passati in secondo piano «rispetto all’esigenza di informare la stampa e la politica». Nel frattempo diversi giornali e televisioni locali riferirono, per una presunta fuga di notizie e facendo intendere di averli visti, i contenuti di alcuni video relativi al caso, video in teoria inaccessibili perché sotto segreto istruttorio e che, secondo quanto quei giornali e quelle televisioni dicevano, confermavano la versione di procura e questura. Una delle cose che cercheranno di capire, spiega il comitato che sostiene la famiglia di Diarra, è se ci siano stati dei vuoti nell’indagine, se siano state fatte delle perizie anche sul poliziotto coinvolto e sul suo profilo, quali video esistano effettivamente, quale la loro qualità e, in generale, se ci sia stata una parzialità nell’indagine «che la polizia ha condotto su se stessa».
Published at: 2025-11-07 14:37:32
Still want to read the full version? Full article