Il secondo, invece, sempre critico con il governo di Kiev e ancora di più con quello guidato da Donald Trump al di là dell’oceano. “Credo che occorra chiarire se Alessandro Di Battista – il cui ‘libro’ riprende il nome della campagna di propaganda del Cremlino in Occidente – sia legato in qualche modo a: società di propaganda russe; aziende che fanno business in Russia”, scrive Calenda in un post su X che accende il dibattito. A Calenda non va giù che vi siano in Italia cittadini che non si sono bevuti le balle Ue e Nato e che hanno il coraggio di esporsi noncuranti delle puerili rappresaglie mediatiche e politiche”.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (William Zanellato)
Published at: 2025-12-03 07:52:29
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