Di fatto la Cassazione ha confermato la sentenza emessa dal tribunale di Milano nel 2016, quando Fabrizio Tarducci, questo il vero nome del rapper, venne condannato per diffamazione ai danni dell'ex talento di Amici per il brano uscito nel 2013. Ognuno è libero di manifestare liberamente il proprio pensiero, non di offendere e diffamare una persona ", commentarono gli avvocati di Scanu, Paola Castiglione e Ugo Cerruti, prima dell'inizio dell'iter giudiziario, che si è concluso negli scorsi giorni. Successivamente il tribunale di Milano condannò in primo grado il rapper e la sua etichetta (fino al 2019) a versare 25mila euro, mentre in secondo grado il risarcimento venne portato a 70mila euro per " la risonanza mediatica ottenuta dal brano; l'elevata notorietà del diffamante e l'elevato pregiudizio derivato al diffamato dalle modalità degradanti con cui è stato descritto nel testo" , furono le motivazioni dei giudici della Corte d'Appello.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Novella Toloni)
Published at: 2025-05-04 09:02:24
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