Nelle motivazioni della sentenza risalente allo scorso luglio si legge che, pur "nell'esaltazione della jihad", di cui condivideva "la causa", e pur auspicando "di poter vivere in uno stato governato" dalla "legge coranica", dalla "sharia", non risultano elementi che indichino che "materialmente" avesse "fornito" un "contributo alla lotta armata jihadista", né che "fosse disposta a farlo". Per il gup, l’obiettivo della ragazza era piuttosto "contrarre matrimonio con un musulmano praticante che vivesse in luoghi in cui vigeva la legge islamica" oppure in un Paese, come la Turchia, dal quale raggiungere la Siria "dopo che lo Stato Islamico si fosse definitivamente insediato". Inoltre avrebbe "espresso e condiviso l'auspicio che lo Stato Islamico prevalga nei conflitti" e "prenotato un biglietto aereo per la Turchia" con l’intenzione di sposare "un giovane ragazzo musulmano conosciuto on line" e stabilirsi in un Paese che applicasse la sharia.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Massimo Balsamo)
Published at: 2025-11-17 14:55:15
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