In realtà, il documentarista britannico è nato a Eccles, nella contea di Manchester, e a causa della guerra si è trasferito con la sua famiglia a Londra, nel quartiere di Hampstead. Studia per diventare disegnatore cartografico e, grazie a una borsa di studio, nel 1967 si iscrive all’Hornsey college of art, dove si ritrova nel mezzo di un periodo di proteste e rivendicazioni da parte degli studenti: comincia quindi a prendere parte ai movimenti radicali, a conoscere la cultura hippie e a viaggiare in autostop in Europa e negli Stati Uniti. L’opera di Mitchell potrebbe essere sintetizzata dal titolo di un altro suo libro, Strangely familiar, pubblicato nel 2013 e curato da Martin Parr: un racconto ambivalente di un mondo in disfacimento, dove la distanza dello sguardo non compromette mai l’amore nei confronti di qualcosa che appare sia insolito che riconoscibile.
Author: Internazionale
Published at: 2025-05-05 13:31:22
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