L'unico ostacolo che si frappone tra la sopravvivenza di Plagaride e il suo definitivo annichilimento è rappresentato dai Crepuscolari, un manipolo di tenaci guerrieri provenienti da terre, estrazioni sociali e perfino epoche diverse, riunite sotto un unico vessillo di guerra: sfidare a viso aperto la notte eterna che sta sfiancando il mondo e tagliare la testa del suo Signore, con l'obiettivo di porre fine alla sua implacabile maledizione. Va da sé che dopo le prime battute in cui si può rimanere stregati dalla funerea bellezza del reame immaginato da From Software (percezione in parte diluita da un evidente riciclo di asset), ci si ritrova rapidamente a fare i conti con la realtà dei fatti, quando si scopre che il fascino legato all'esplorazione degli ambienti viene soppiantato dall'urgenza di ottenere tutti gli strumenti essenziali per battere i boss di fine livello nell'esiguo tempo che ci viene concesso. Malgrado alcuni indovinati accorgimenti tesi a migliorare l'accessibilità degli ambienti, come la rimozione del danno da caduta e la possibilità di eseguire salti a parete per raggiungere sporgenze sopraelevate, a rafforzare questa sensazione contribuisce la marcata schematicità dell'unica mappa disponibile al lancio che, a fronte di una disposizione casuale dei Punti di Interesse, si fonda su logiche fin troppo reiterate nella distribuzione degli edifici e dei loro contenuti, che spesso includono addirittura loot e nemici predeterminati: le Chiese di Marika ospitano sempre Ampolle curative; i castelli ospitano sempre i Cavalieri Esuli, quelli del Crogiolo o i Troll; le catacombe dei santuari ospitano sempre un Mago di Fuoco e via dicendo.
Author: Riccardo Cantù
Published at: 2025-05-28 14:00:00
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