Editoria: Livio Horrakh, lo scrittore italiano che anticipò il cyberpunk

Editoria: Livio Horrakh, lo scrittore italiano che anticipò il cyberpunk


Nel 1977 pubblica su Galassia, in un’antologia che comprende anche opere di Theodore Sturgeon, Maurizio Viano e Mauro Miglieruolo, quello che è forse oggi il suo racconto più conosciuto: Tutto l’acido dell’impero, che con uno stile decisamente sperimentale per la SF italiana dell’epoca, anticipa di diversi anni i temi del cyberpunk: pervasività dei mass-media, diffusione di stupefacenti come modalità di controllo sociale, strapotere di organizzazioni economiche trans-nazionali, senza contare massiccio impiega di quella che oggi chiamiamo “post-verità”. Il tutto ebbe inizio nel lontano 1977, anno in cui mi venne la malaugurata idea di scrivere un romanzo-mostro (il titolo dello stesso avrebbe dovuto essere proprio Il mostro freddo), romanzo che – cito dall’auto-intervista su Verso le Stelle di Luigi Naviglio – “doveva avere inizialmente trecento pagine e ne avrà forse cinquecento… Si svolge tra il 1992–93 a Los Angeles, per una trama intessuta di violenza, sesso e disperazione, e si snoda su tre livelli temporali attraverso le storie di una cinquantina di personaggi” (autocitarsi addosso… ehm). In questo futuro, la vita di tutti i giorni è caratterizzata dalla possibilità di variare a piacimento l’ambiente (sia in interni che all’esterno) tramite proiezioni olografiche che possono sovrapporre alla realtà (i muri di una stanza, di un ristorante, di un ufficio) un’immagine digitale che cambia totalmente la percezione.

Author: Franco Ricciardiello


Published at: 2025-05-24 22:00:00

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