E se, come i russi per Putin, censurassero gli italiani per le politiche di Meloni?

E se, come i russi per Putin, censurassero gli italiani per le politiche di Meloni?


Carlo Calenda, in un suo post su X del 15 luglio, appoggiando il j’accuse di Pina Picierno, tuonava: “Sono ovviamente contrario al boicottaggio culturale generale ma chi svolge un ruolo politico attivo di fiancheggiamento di un dittatore nemico del nostro paese non può avere spazio e sostegno in Italia”. Mi piacerebbe poter affermare che le istituzioni italiane non chiedono alle comunità ebraiche di prendere le distanze da Israele per evitare quella odiosa “colpa per associazione” o “colpa collettiva”, tema chiave del pensiero di Hannah Arendt, ma più prosaicamente, la ragione per cui in Italia poche istituzioni hanno il coraggio di chiedere agli israeliani di smarcarsi dalle atrocità commesse dal governo Netanyahu è che questa richiesta implicherebbe un impietoso e immediato confronto con la posizione ufficiale assunta dal nostro Paese al riguardo. Seguendo la logica di chi chiede agli artisti russi di dissociarsi dalle politiche del loro Paese, perché ritenute ingiuste, i Paesi più virtuosi e meno pavidi del nostro rispetto al genocidio in corso (Sudafrica, Irlanda, Spagna, Norvegia, Slovenia, mi scuso se ne dimentico qualcuno) avrebbero tutto il diritto di chiedere ai nostri artisti/sportivi connazionali di dissociarsi dalla complicità del governo Meloni con Israele, pena la mancata esibizione/partecipazione.

Author: Sostenitore


Published at: 2025-07-21 15:10:53

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