Dune: Awakening la recensione di un viaggio ad Arrakis evocativo e impegnativo

Dune: Awakening la recensione di un viaggio ad Arrakis evocativo e impegnativo


Il nuovo titolo targato Funcom è ambientato in un universo alternativo rispetto a quello tratteggiato da Frank Herbert e ripreso dai film di Denis Villeneuve e inizia come molti altri esponenti del genere prima di lui ma, dopo aver terminato una storia della durata di una ventina di ore, si apre un endgame veramente massivo, talmente soverchiante che giocare senza una gilda è praticamente impossibile. C’è tanto da fare e con cui divertirsi Il sistema di crafting e di creazione della base, soprattutto nelle prime 10-12 ore, è molto ben integrato con la storia di Dune: Awakening ed è pensato per portare chi gioca in una sorta di tour delle varie attività disponibili. La mappa di Dune: Awakening è piena di cose da fare in ciascuna zona scoperta: mappare il territorio è fondamentale per capire dove trovare risorse e opportunità Ognuna di queste attività fornisce risorse diverse e tutto è indicizzato con un codice colore molto comprensibile: tutto ciò che riguarda i Fremen è arancione e si trova negli accampamenti dei predoni, tutto ciò che serve a realizzare armi e corazze (le tute distillanti sono attrezzature Fremen) è verde e si trova nei relitti delle navi imperiali, le componenti per realizzare oggetti tecnologici (dai generatori di scudo Holtzman alle cinture di sospensione antigravità per sentirsi un vero Sardaukar) sono blu e si trovano nelle Stazioni Sperimentali, mentre le missioni principali sono viola.


Published at: 2025-06-10 10:00:00

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