Il paragone è impietoso: su un'auto del valore di 50.000 dollari importata negli Stati Uniti e assemblata nel Regno Unito, i dazi voluti da Donald Trump incidono per 5.000 dollari dopo la riduzione concordata con il primo ministro Keir Starmer, mentre per una di costo analogo i produttori americani devono avere almeno il 60% di componentistica nazionale per non superare quell'importo. Non è questo 0,6% (l'incidenza massima delle auto in arrivo dal Regno Unito in un mercato che nel 2024 ha raggiunto i 15,9 milioni di esemplari) a preoccupare realmente i tre colossi di Detroit, ossia Ford, General Motors e Stellantis, quanto piuttosto i tempi della revisione degli accordi Usmca, acronimo di Stati Uniti, Messico e Canada, e, soprattutto, i dazi che colpiscono la componentistica. Abbiamo (il riferimento non è solo a Stellantis, ma anche a Gm e Ford, ndr) stabilimenti di assemblaggio sia fornitori in queste nazioni», ha osservato Chris Feuell, la Ceo di Chrysler e responsabile per il Nord America di Alfa Romeo.
Author: MATTIA ECCHELI
Published at: 2025-05-26 05:00:00
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