Ma Israele non lascia perdere: gli ostaggi stanno per morire di fame se non si agisce subito, e dunque ecco l’idea di andarseli a prendere dove non è mai stata: dentro la città di Gaza, nei mowassi, i campi densi di sfollati dal Nord. Per la stampa internazionale la parola «occupazione» è un boccone ghiotto, che Israele abbia una fantasia imperiale: ma Gaza fu un frutto mai desiderato caduto dalla guerra di aggressione dell’Egitto nel 1967, nido di attacchi islamisti continui: il 15 agosto di 20 anni fa Sharon volontariamente e senza contraccambio se ne andò sperando in un buon vicino palestinese. Zamir ha presentato il suo piano con i particolari sui luoghi di detenzione in cui l’esercito non è mai entrato, luoghi in cui si asserraglia ciò che rimane di Hamas, strutture delicate e zone umanitarie in cui si deve agire con la pinzetta per evitare la morte di innocenti e l’aggressione dei media internazionali.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Fiamma Nirenstein)
Published at: 2025-08-06 03:35:51
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