In groppa a un rinoceronte, Diddy Kong si fa strada Donkey Kong non fu all'avanguardia solo perché introdusse elementi di pre-rendering che permettevano di ottenere un risultato simil-tridimensionale su un dispositivo che, salvo qualche eccezione, fino ad allora poteva contare solo sulle due dimensioni: l'altra grande svolta la diede David Wise, compositore della colonna sonora del gioco, che spinse in maniera mai vista prima il chip sonoro SPC700 del Super Nintendo. La struggente e malinconica traccia, che ricorda qualcosa del suono ricco di inquietudine reverenziale presente nei più riconosciuti lavori di Angelo Badalamenti, accompagna la sezione subacquea del gioco, dove la mente fluttua tanto quanto i due protagonisti in uno spazio non meglio definito, trasportata dalla corrente di una sonorità che troviamo raramente nei videogiochi odierni, figuriamoci in quelli dell'epoca. Parlando di influenza è impossibile non riconoscere, poi, l'impronta lasciata dalla coetanea "March of the Pigs" dei Nine Inch Nails, la cui scansione in 23/8 è stata utilizzata in un brano di puro ardore adrenalinico come Bad Boss Boogie, o anche, nel tema di King K. Rool, il grande omaggio agli Iron Maiden, in un miscuglio di generi che vanno dai canti marinareschi alla musica organistica.
Author: Mattia Pescitelli
Published at: 2025-06-29 09:00:00
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