Destino e fallimento sono in un "Prodigio"

Destino e fallimento sono in un "Prodigio"


Be', andrebbe così se un bel giorno in cielo non comparisse una strana figura, forse un fenomeno atmosferico, una strana disposizione delle nuvole, insomma fatto sta che quella che compare è una specie di immensa faccia, tipo emoji, che - man mano che la gente se ne accorge - comincia a produrre nel mondo una serie crescente di strani fenomeni. Niente di che stupirsi: la gente guarda il cielo più del solito, a causa di quello strano prodigio, e a guardare troppo il cielo può capitare che si riveli il vuoto totale della nostra vita, delle nostre scelte, azioni, propositi. Il prodigio è infatti, prima che un romanzo, il più bel testo teatrale dello scrittore barlettano, tessuto secondo il modo del "romanzo teatrante", o teatrato, che troviamo nei due massimi drammaturghi del XX secolo: l'incipit, con l'apparire di quella strana faccia in mezzo al cielo, ricalca infatti un ben collaudato metodo pirandelliano (quello per esempio di Uno nessuno e centomila), per allontanarsi dai toni grotteschi del grande siculo in direzione di immagini più allucinatorie e fosforescenti sul modo del Testori de Gli angeli dello sterminio.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Luca Doninelli)


Published at: 2025-09-13 03:00:03

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