Dazi, il cigno nero della politica

Dazi, il cigno nero della politica


Il negoziato, durato ben otto anni, fino al 1994, accompagnerà l'epoca di maggiori cambiamenti del globo dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: la fine dell'impero sovietico, la riunificazione della Germania, il crollo del sistema monetario europeo con le speculazioni su sterlina e lira, era il settembre del 1992, il lento ingresso della Cina nel capitalismo in salsa socialista che chiudeva l'epoca collettivista della Rivoluzione Culturale e che avrebbe portato il Celeste Impero nella World Trade Organization, tempio business internazionale. Come se crescita e benessere fossero ormai elementi permanenti, di cui disinteressarsi, come se le regole dettate all'origine fossero diventate eterne e immutabili: mentre il mercato, le imprese, la finanza, la caduta delle barriere e delle frontiere stavano cambiando le nostre vite, la politica si ritirava al ruolo di spettatore, o, peggio, di disturbatore, intervenendo con regole sbagliate al momento sbagliato, abdicando al proprio ruolo. Una mancata politica di formazione e riqualificazione professionale ha prodotto lavoratori di serie b all'interno di quegli stessi paesi che guidano lo sviluppo tecnologico, un diverso accesso all'istruzione limita l'ascensore sociale delle nuove generazioni, una diversa conoscenza delle lingue e del digitale divide la popolazione tra chi considera il mondo la propria casa e chi invece lo considera un luogo ostile.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Giovanni Toti)


Published at: 2025-04-07 08:00:02

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