E' "difficile esprimere totale soddisfazione" per l'intesa di massima sull'accordo commerciale fra Usa e Unione Europea perché se è vero che dà certezze e evita "una guerra commerciale avrebbe comportato conseguenze molto più gravi per le imprese e l'occupazione" che con dazi al 30% avrebbero fermato il commercio con l'America, è altrettanto vero che "un impatto negativo sul nostro export è inevitabile". L'ipotesi è che l'export soprattutto a Milano non risentirà in modo molto forte dei dazi considerando che buona parte delle esportazioni riguarda prodotti ad alta innovazione difficilmente sostituibili come articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (405 milioni di euro) seguiti dai prodotti tessili, abbigliamento, pelli e accessori (394 milioni di euro). E a questo va aggiunto l'impatto della cosiddetta deviazione commerciale "Il mercato più vicino a quello in termini di composizione della domanda è, infatti, quello europeo - ha concluso Garosci - Molti prodotti provenienti da Paesi terzi - Cina in primis, ma anche Regno Unito, India, Turchia - in passato destinati agli Usa si riverseranno sul mercato comunitario provocando eccessi di offerta e maggiore concorrenza per le nostre imprese".
Published at: 2025-07-29 09:56:34
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