Tra le mura crollate e i tetti crepati vive oggi la famiglia del palestinese Ashraf Abu Salem, costretta, nei mesi della guerra, a fuggire dalla loro abitazione di Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza presa di mira dai bombardamenti dall’aviazione israeliana. C’erano voluti tre anni di restauri, in collaborazione con l’organizzazione francese Première Urgence Internationale e il British Council, aveva spiegato il ministero palestinese del Turismo e delle Antichità il giorno dell’inaugurazione all’inizio del 2022. A censire la distruzione di siti archeologici, comunitari e culturali a Gaza – luoghi simbolo e di memoria – ci ha pensato l’associazione Pen America, organizzazione no profit per la libertà di espressione.
Author: Shady Hamadi
Published at: 2025-11-09 08:04:39
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