Dal pacifismo di Merkel al militarismo di Merz: così la Germania è passata dal dialogo al riarmo in soli vent’anni

Dal pacifismo di Merkel al militarismo di Merz: così la Germania è passata dal dialogo al riarmo in soli vent’anni


Nel 2010, con l’appoggio dell’allora ministro della difesa Karl-Theodor zu Guttenberg (quello che fu poi costretto a ritirarsi per aver scopiazzato la tesi di dottorato) il governo Merkel approvò la più grande riforma delle forze armate del dopoguerra riducendo l’organico da circa 250mila a 185mila effettivi e abolendo la leva obbligatoria. Anche nel giugno 2021, quando si era ormai alla vigilia dell’invasione russa dell’Ucraina, l’ormai dimissionaria Merkel (con l’appoggio del presidente francese Hollande) sostenne la necessità di un vertice tra Putin ed Unione Europea per affrontare il problema del Donbass e del mancato rispetto degli accordi di Minsk, nella speranza di evitare un’escalation militare. I quali si troveranno certo a loro agio con la novella frenesia militaresca di Friedrich Merz e del suo governo (di coalizione con la Spd), che è già riuscito a cambiare la costituzione per allentare i vincoli di bilancio sulle spese militari, far dichiarare al suo ministro degli esteri che la Russia sarebbe sempre stata una minaccia per la sicurezza europea, annunciare di voler riarmare la Germania fino a farle avere l’esercito più grande d’Europa (certi vizietti sono duri a morire), valutare la reintroduzione della leva obbligatoria, portare l’educazione alla guerra nelle scuole e, per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale, stazionare fino a 4.800 soldati al di fuori del territorio tedesco.

Author: Vittorio De Vecchi Lajolo


Published at: 2025-11-22 06:13:48

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