Quasi allo stesso tempo Steve Witkoff, il capo negoziatore di Trump per il Medio Oriente, su ordine del presidente si è messo in contatto con Abbas Araghchi, il ministro degli Esteri iraniano, e gli ha detto che era necessario che l’Iran tornasse a negoziare, e che se non l’avesse fatto gli Stati Uniti avrebbero potuto provocare ulteriori danni al paese. È avvenuta lunedì sera (ora italiana), ma ha avuto più che altro un valore dimostrativo: l’Iran ha lanciato 19 missili contro la base militare americana di al Udeid in Qatar, ma prima del lancio ha avvertito il governo del Qatar, che a sua volta ha avvertito gli Stati Uniti. Un cessate il fuoco conveniva a tutte le parti: gli Stati Uniti non volevano essere coinvolti in una lunga guerra in Medio Oriente; Israele aveva già distrutto buona parte degli obiettivi che voleva (e poteva) distruggere in Iran; l’Iran era indebolito e aveva bisogno di un modo onorevole per uscire dal conflitto, che gli è stato dato con l’attacco alla base aerea statunitense.
Published at: 2025-06-25 09:49:57
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