Così l’Italia non ha implementato la sorveglianza clinica durante il Covid

Così l’Italia non ha implementato la sorveglianza clinica durante il Covid


Io rilevai la mancanza di una sorveglianza clinica, perché, discutendone con i miei colleghi di Venezia e di Copenaghen, oltre che di Ginevra, rilevammo che, a fronte di una cospicua esperienza clinica con tutti i ricoveri che c’erano in quel momento, questo tipo di sorveglianza, di classificazione e di casistica clinica, mancava. Ma è qui che Ranieri Guerra sgancia la bomba: «Ci stavamo rivolgendo, in particolare, alle strutture aziendali ospedaliere della Regione Lombardia, chiedendo anche a loro se avessero cominciato a classificare le cartelle cliniche per riuscire ad avere una conoscenza migliore dell’evoluzione della patologia conclamata, dei livelli di sopravvivenza, dei livelli di successo delle rianimazioni, di tutto quello che era stato fatto per il supporto alla respirazione del paziente colpito, se avessero delle evidenze di patologia sistemica o esclusivamente polmonare, come si stava evolvendo la patologia. Non se ne fece nulla, fino al momento in cui, a distanza di tempo, ne parlai con l’assessore alla Sanità e il presidente della Regione Lombardia, che in collaborazione con i colleghi dell’Igiene e della Medicina preventiva di Milano, proposero l’adozione di questa piattaforma per il riversamento in quel momento di oltre 100mila cartelle cliniche, cosa che avvenne e che portò a livelli di conoscenza ben diversi, determinati probabilmente anche dalla diminuzione della pressione clinica».

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Felice Manti)


Published at: 2025-11-30 16:21:12

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