Cosa c'è dietro lo scazzo pm-gip a Milano

Cosa c'è dietro lo scazzo pm-gip a Milano


Al di là del fatto che il Riesame e la Cassazione abbiano dato torto a Perna, riconoscendo la bontà dell’impianto accusatorio - il problema casomai è rivedere il concetto di associazione mafiosa rispetto ai reati economici, ma questo è un altro discorso e non spettava al Gip sostituirsi al legislatore - secondo la Procura la «colpa» di Perna (per cui è stata chiesta un’azione disciplinare e una penale a Brescia) è quella di essere stato citato in alcuni colloqui difensivi tra indagati e legali come possibile destinatario di istanza di scarcerazione (peraltro respinte, ma tant’è). A chiederlo è il pm Francesco De Tommasi, il magistrato che ha condotto le indagini sulla trentasettenne Alessia Pifferi, condannata all’ergastolo per omicidio volontario il 13 maggio 2024 perché nel luglio del 2022 lasciò per una settimana da sola a casa la figlia di un anno Diana, morta di stenti e di fame. Al netto delle valutazioni sull’opportunità di indagare i legali degli imputati o di puntare il dito su un gip che non ha condiviso l’impianto di una delicatissima indagine antimafia, queste due vicende restituiscono plasticamente la necessità di separare carriere e funzioni inquirenti e giudicanti, come la riforma della giustizia ha in animo.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Felice Manti)


Published at: 2025-06-24 12:26:29

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