Si tratterebbe di un aumento, rispetto al 2023, che porterebbe l’Italia vicina al raggiungimento della propria quota equa di contributi di finanza per il clima (calcolata in base al peso dell’economia, della popolazione e delle emissioni storiche dei paesi industrializzati che sono tenuti a contribuire). Tra il 2023 e il 2024 si è dimezzata la percentuale di sovvenzioni rispetto al totale dei contributi versati dall’Italia, mentre è raddoppiata la percentuale di prestiti e sono stati inseriti per la prima volta anche contributi provenienti da obbligazioni e riduzione del debito sovrano, nonché contributi di finanza mobilitata da interventi pubblici. Tra i contributi annunciati figurano un miliardo di dollari dal Brasile, 500 milioni in prestiti dalla Francia entro il 2030, 3 miliardi dalla Norvegia in dieci anni (soggetti a revisione del modello finanziario), un miliardo dall’Indonesia, 5 milioni dai Paesi Bassi per avviare il segretariato presso la Banca Mondiale e un impegno “significativo” della Germania, atteso nei prossimi giorni (probabilmente intorno a un miliardo di dollari).
Author: Luisiana Gaita
Published at: 2025-11-10 19:27:17
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