Ciò, tuttavia, introduce la reazione dell’Egitto di Al Sisi che, attraverso un suo diplomatico intervistato dal Middle east eye, ha fatto sapere di non aver apprezzato la mancata menzione della Autorità palestinese nella prima fase della gestione politica della Striscia di Gaza – si parla di tecnocrati e di esperti internazionali – e di non poter promettere, al momento, l’invio di truppe per la gestione congiunta della sicurezza – insieme ad altri paesi arabi – nell’ambito della creazione delle Internal Security Forces (Isf). Del resto il piano di Trump concepisce la Striscia di Gaza come un problema di sicurezza, di ordine pubblico e di potenziale minaccia terroristica per Israele, e non è un caso se gran parte dei punti del piano affrontano questa dimensione, invocando o promuovendo la partecipazione degli Stati arabi vicini. Gli accordi di Abramo, in un certo senso, hanno introdotto il concetto di una normalizzazione economica senza una pace politica, favorendo l’immobilismo arabo e indispettendo le società civili, in modo simile a come questo piano di Trump ha introdotto il tema della ricostruzione economica e della gestione securitaria di Gaza, senza affrontare davvero il tema politico della sovranità e della autodeterminazione.
Author: Lorenzo Forlani
Published at: 2025-10-01 11:13:47
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