Il suo mandato fu segnato da una serie di riforme radicali che fecero dell’Uruguay un laboratorio mondiale di progressismo sociale: legalizzò la produzione e la vendita della marijuana, regolamentò l’aborto e riconobbe il matrimonio egualitario. Famoso con l’appellativo di “presidente più povero del mondo”, destinava il 90% del suo stipendio a progetti sociali e continuava a vivere in una modesta fattoria nei sobborghi di Montevideo con la moglie Lucía Topolansky, anch’ella ex guerrigliera e figura politica centrale del paese. La sua morte, avvenuta pochi giorni dopo quella di Papa Francesco, segna forse simbolicamente la chiusura di una stagione storica, quella di una generazione di leader capaci di parlare al mondo con profondità etica e linguaggio disarmante.
Author: Diego Battistessa
Published at: 2025-05-14 07:31:27
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