Il giorno della liberazione – o, come qualcuno ha suggerito , della distruzione – è arrivato, ha colpito un po’ tutto il mondo in maniera indiscriminata (ne parla in modo esteso la newsletter Economica di Alessandro Lubello) e in modo particolarmente duro i paesi del sudest asiatico: dazi del 49 per cento imposti alla Cambogia, 47 per cento al Laos, 46 per cento al Vietnam, 36 per cento alla Thailandia, 32 per cento all’Indonesia, 24 per cento alla Malaysia e 17 per cento alle Filippine. Il Vietnam “produce circa la metà delle scarpe della Nike, ospita un impianto di assemblaggio di chip della Intel ed è uno dei principali centri di produzione degli orologi e degli AirPods di Apple”, ricorda lo Straits Times. Le multinazionali straniere che cercavano di diminuire il rischio per le loro catene di approvvigionamento globali si sono riversate sulle coste vietnamite, mentre le fabbriche cinesi hanno visto nella nazione del sudest asiatico una comoda base produttiva da cui spedire le merci ed eludere le tariffe statunitensi.
Author: Internazionale
Published at: 2025-04-07 12:00:02
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