Il missile è stato uno dei primi – se non il primo – tra i vettori ipersonici a entrare in servizio ed è sostanzialmente un derivato del missile utilizzato dal sistema “Iskander-M”, ovvero il veicolo mobile che lancia missili balistici a corto raggio anch'esso ampiamente utilizzato nel conflitto in corso. L'intelligence ucraina – quindi anche quella occidentale – è già in possesso dei materiali e di parti di del missile, pertanto non avrebbe bisogno di mettere le mani su un esemplare intero per sviluppare contromisure, anche considerando che, quello che conta per l'abbattimento, è il profilo di volo del missile osservabile tramite radar durante i numerosi attacchi. Il dirottamento del MiG dietro compenso resta un'opzione plausibile, ma poco probabile: già in passato gli ucraini erano riusciti a portare alla defezione un pilota di elicottero russo, ma corrompere pilota e operatore dei sistemi/navigatore è più “complesso”, per non dire poco probabile, soprattutto in un Paese come la Russia odierna dove basta il sospetto di non aderenza alla linea del Cremlino per finire “purgato” con una caduta dalla finestra o dalla tromba delle scale.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Paolo Mauri)
Published at: 2025-11-11 14:00:00
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