Cocktail, segreti e Gestapo. Benvenuti all'hotel Ritz

Cocktail, segreti e Gestapo. Benvenuti all'hotel Ritz


Morgan, portava la firma di Frank Meyer, conteneva più di quattrocento ricette di cocktails e, in appendice, alcuni consigli e istruzioni per l'uso che andavano da come prestare soccorso in caso di annegamento o di insolazione o del morso di un serpente, ai fusi orari, le unità di misura, di peso e di temperatura, le forze dei venti, le smacchiature di vestiti, mobili, superfici varie, una storia dell'ippica... Una ventina di pagine di inserzioni pubblicitarie, che andavano dall'oreficeria Christofle agli champagne Clicquot e Krug passando per il cognac Hennessy, le sigarette Craven A e Khédive, il quotidiano continentale Daily Mail, faceva capire perché il libro non fosse messo in vendita, ma dato in omaggio dal suo autore, e il tipo umano interessato alla sua lettura: bevitore, fumatore, giocatore, viveur, uomo di mondo insomma. Baffuto e robusto, i capelli imbrillantinati con la riga al centro, Meyer ebbe fra le due guerre una clientela che spaziava da Cole Porter a Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald, da Florence Jay Gould a Jean Cocteau e Kermit Roosevelt, il figlio del presidente degli Stati Uniti, da Coco Chanel a Sacha Guitry, a Paul Morand e Marthe Bibesco, e insomma poeti francesi, scrittori statunitensi, ereditieri ed ereditiere varie, diplomatici e dandies cosmopoliti, le nozze fra l'aristocrazia, la ricchezza e la bohème all'ombra e al riparo di un bancone in legno scuro dietro il quale, austera e insieme amabile troneggiava la sua figura. Scomparsa di colpo la clientela anglosassone, diradatasi quella diplomatica, l'élite parigina antitedesca che non si rassegna a perdere le proprie abitudini e che fa di quella frequentazione una sorta di "resistenza segreta" a petto dell'invasore, si ritrova però mischiata a una fauna collaborazionista che fa da corona ai vincitori del momento: avventurieri, faccendieri, prostitute e prostituti d'alto bordo... Con uno stile scorrevole, mischiando realtà e fantasia, Collin racconta gli sforzi dei proprietari e dei manager del Ritz, Marie Louise Ritz, Claude e Blanche Auzello, per tenere aperto l'albergo e, naturalmente, di Frank Meyer perché quel bar non si trasformi nella mensa ufficiali della Wermacht o delle SS.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Stenio Solinas)


Published at: 2025-07-19 03:00:03

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