Il Cato Institute smonta anche la teoria dei tatuaggi come simboli di appartenenza alle gang: "Non sono indicatori affidabili, il Dipartimento di sicurezza interna (DHS) ha creato una sua lista da account di social media che non hanno nulla a che fare con Tren de Aragua o il Venezuela". Ed ancora: “Si tratta di persone che sono arrivate negli Stati Uniti con un’autorizzazione preventiva del governo statunitense, sono state sottoposte a controlli e screening prima dell’arrivo, non hanno violato alcuna legge sull’immigrazione statunitense e il governo statunitense le ha ‘fatte sparire’ senza un regolare processo, trasferendole in una prigione straniera”. In opposizione alle indicazioni di Washington sul fatto che gli espulsi facessero parte di gang internazionali centroamericane, il Cato si è rifatto alle inchieste sviluppate da New York Times, Bloomberg e Cbs News; i cronisti si sono soffermati sulle accuse del governo rispetto all’appartenenza dei deportati all’organizzazione criminale Tren De Aragua, e la conclusione è stata questa: “Almeno 42 persone sono state etichettate come membro di una gang principalmente in base ai tatuaggi, che le gang venezuelane non usano per identificare i membri e non sono indicatori affidabili dell’appartenenza a una gang.
Author: Valerio Cattano
Published at: 2025-05-20 13:52:22
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