Tre anime apparentemente distanti, tre declinazioni della sconfitta che, lette da Bianchi, diventano le stigmate di un’identica, ostinata, fragilità irriducibile: Christopher Channing, l’artista queer, il notturno, il guitto, l’attore che si muove in bilico tra il nudo esibito e la maschera di cipria, tra la lingua di Manchester e la malinconia parisienne. La poesia qui si fa dialogo con un maestro; Napoleone Bonaparte, non il generale di Austerlitz, non la macchina da guerra, ma il vinto dell’Elba, l’esule, il nostalgico rifugiato nella propria disfatta, colto in prose rade, quasi da taccuino. E in tempi di influencer e dittatura del banale, questo libro di Matteo Bianchi — con la prefazione di Giancarlo Pontiggia e la nota finale di Tommaso Di Dio — è una granata in biblioteca.
Author: Lorenzo Mazzoni
Published at: 2025-12-01 06:35:43
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