Ad agosto un ampio gruppo di leader in pensione dell’esercito, del Mossad (i servizi segreti esterni), dello Shin Bet (i servizi interni) e di altre agenzie ha pubblicato un messaggio indirizzato al governo in cui sosteneva che la guerra a Gaza fosse ormai «futile», perché proseguiva anche se «sono già stati ottenuti tutti gli obiettivi militari». Portare la guerra fuori da Gaza è stata probabilmente l’operazione di maggior successo del governo di Netanyahu, che ha visto nel conflitto un’occasione storica per colpire l’“asse della resistenza” dell’Iran, cioè la rete di alleati che il più grande nemico di Israele si era costruito nel corso dei decenni. Israele ha poi trascorso gran parte del 2025 in una campagna contro l’Iran, il suo principale nemico regionale, che è culminata a giugno nella “guerra dei dodici giorni”: una serie di bombardamenti contro la capitale iraniana Teheran e contro i siti del programma nucleare iraniano, a cui hanno partecipato anche gli Stati Uniti.
Published at: 2025-10-07 08:03:55
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