Non apro mai la porta, ma noto sempre questi dettagli e quando sono sicuro che se ne sono andati esco sul balcone e cerco di capire con che macchina sono arrivati, se vanno alla stazione per prendere il treno o in che altro modo si allontanano dal palazzo che si trova proprio dietro la stazione. L’unica volta che mi sono trovato faccia a faccia con il vicino, mi sono presentato: gli ho detto come mi chiamo, che sono iraniano e faccio lo scrittore e che mi avrebbe fatto piacere prendere un caffè insieme qualche volta; lui, un uomo più o meno della mia età, ha annuito, mi ha stretto la mano e mi è sembrato contento anche se poi non è mai venuto a bussare per fare due chiacchiere. Ero sceso dall’autobus vicino a piazza Taksim, mia sorella mi aveva salutato con la mano e avevo trascinato una valigia di trenta chili su per la salita fino a Kurtuluş; mia sorella mi aveva detto che potevo passare la notte da lei, ma avevo risposto che ormai ero abituato a stare da solo e preferivo dormire a casa mia.
Author: Internazionale
Published at: 2025-11-06 11:00:00
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