Benché la prima incarnazione di Fighting Collection, pur trasudando in maniera evidente tutto l'amore profuso da Capcom nel riportare in auge alcuni dei suoi titoli più di successo, mostrasse il fianco a qualche critica circa il metodo di selezione dei titoli inclusi nell'offerta (qui la recensione di Capcom Fighting Collection), questa seconda collana di picchiaduro made in japan presenta un carnet di proposte decisamente più centrato, sia in termini di pura varietà che sotto il profilo del valore storico all'interno del ragguardevole portfolio del publisher nipponico. Mentre la precedente raccolta era costituita da una rassegna di opere piuttosto ridondante (cinque capitoli di DarkStalkers, di cui due possono essere sintetizzati come una variante della stessa esperienza), qui ci troviamo di fronte a un'autentica lectio magistralis nel panorama dei videogiochi di lotta competitivi, al netto di una piccolissima sbavatura di cui vi parleremo in seguito e che, comunque, non svilisce la bontà dell'operazione. Al di là delle sostanziali modifiche all'equazione introdotte dall'originale che portavano i Groove da 2 a 6 preset (che qui cambiano radicalmente l'approccio alle battaglie dei singoli guerrieri, dando accesso a manovre come l'Air Guard, il Rolling e il Safe Landing) e ritoccavano il sistema RATIO concedendo all'utenza di scegliere liberamente il valore da attribuire ai membri della squadra, questa nuova revisione di Mark of the Millennium può vantare il supporto opzionale allo standard Easy Operations, già apparso nelle edizioni GameCube e Xbox, che comporta una serie di ulteriori modifiche all'intelaiatura di gameplay volte a semplificare alcune interazioni in modo da rendere le battaglie ancora più adatte al grande pubblico.
Author: Riccardo Cantù
Published at: 2025-05-14 15:00:00
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