Cancellare trentamila vecchie leggi in un colpo solo

Cancellare trentamila vecchie leggi in un colpo solo


Sfoltire e semplificare il corpo di norme che uno Stato possiede è un’esigenza che nel corso degli ultimi trent’anni è stata avvertita sempre più, e che governi di orientamento diverso hanno fatto propria: abrogare norme non più in vigore o di fatto anacronistiche serve a rendere più agevole e ragionevole l’azione di chi deve farne di nuove, di leggi, o deve fare applicare quelle esistenti. I decreti e gli altri provvedimenti luogotenenziali sono quelli emanati in un regime particolare in cui a esercitare le prerogative del sovrano erano altre persone (i cosiddetti luogotenenti, appunto): nello specifico, il principe Tommaso di Savoia-Genova a cui Vittorio Emanuele III delegò le proprie funzioni mentre lui era impegnato al fronte durante la Prima guerra mondiale; e poi Umberto, figlio di Vittorio Emanuele III, che tra il maggio del 1944 e il giugno del 1946 fu detentore dei poteri reali su mandato del padre, nella fase di transizione tra monarchia e repubblica. Norme che definiscono i nomi di comuni che non ci sono più o che hanno già cambiato denominazione (il regio decreto 1118 del 1882 autorizza il comune bolognese di Porretta, ora frazione del comune di Alto Reno Terme, ad assumere la denominazione di Bagni della Porretta) o che non sono sotto la giurisdizione italiana (il regio decreto 2140 del 1926 riunisce in un unico comune quelli di Nacla San Maurizio e di Roditti, a pochi chilometri da Trieste, che però ora sono in territorio sloveno).


Published at: 2025-04-01 05:38:15

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