Cambio di vertice al Mossad: cosa succede nei servizi segreti israeliani

Cambio di vertice al Mossad: cosa succede nei servizi segreti israeliani


In una fase che si conferma ancora estremamente delicata e instabile per l’intera regione del Medio Oriente, scossa dalle azioni militari scatenate dai fatti del 7 ottobre, l’imminente passaggio di consegne al vertice del servizio segreto israeliano viene considerato da alcuni osservatori internazionali come la “continuazione della politicizzazione e presa di controllo dell'intera comunità dell’intelligence” da parte del capo del governo di Tel Aviv, che invece di selezionare un profilo all’interno del servizio segreto ha scelto un suo segretario come 14° capo del Mossad. Il quotidiano The Times of Israel ricorda come la nomina di un generale a capo del Mossad sia un caso raro, ma non privo di precedenti, citando il caso di Meir Dagan, generale di divisione a capo dell'agenzia di spionaggio dal 2002 al 2011, e Danny Yatom, a capo del Mossad dal 1996 al 1998. Secondo SpyTalk, la nomina del nuovo vertice del servizio segreto estero, dopo la nomina del vertice dello Shin Bet e del Cogat – l’unità del ministero della Difesa israeliano che coordina le Attività Governative nei Territori di Cisgiordania e nella Striscia di Gaza – dimostra che anche il Mossad sarebbe "vittima" delle decisioni compulsive di Netanyahu, che vuole mettere un suo uomo a guida della principale agenzia di spionaggio israeliana, contravvenendo alla tradizionale indipendenza del servizio segreto che, proprio in virtù della sua "posizione", ha scelto di sconfessare operazioni di altissimo livello, come l'opaco raid di Doha, un'azione militare clandestina che mirava a eliminare i vertici di Hamas nel corso di un meeting per discutere le clausole dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Davide Bartoccini)


Published at: 2025-12-09 13:37:13

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