La crisi di Netanyahu era cominciata dopo l’attacco in Israele del 7 ottobre 2023, quando Hamas uccise più di 1.100 persone, in gran parte israeliane, in quello che è ricordato come il più grosso fallimento di intelligence e sicurezza della storia del paese. Man mano che la guerra andava avanti, inoltre, il governo di Netanyahu si è mostrato sempre meno sensibile alla condizione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas: in più di un’occasione ha rifiutato degli accordi di cessate il fuoco che avrebbero portato alla loro liberazione, sostenendo che fosse più importante raggiungere gli obiettivi militari. Un fenomeno simile si è visto in questi giorni dopo l’attacco all’Iran, ma su scala maggiore: secondo i sondaggi, il 70 per cento della popolazione di Israele (e l’82 per cento degli ebrei israeliani) sostiene la decisione di attaccare l’Iran, che è visto come una minaccia esistenziale per la sicurezza dello stato di Israele.
Published at: 2025-06-25 13:09:41
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