L’attentato contro Uribe Turbay, per il quale sono state arrestate sei persone, tra cui l’autore materiale, un ragazzo di 15 anni, è lo specchio di un Paese dove la violenza non è più notizia, ma tradizione, e dove il martirio politico sembra perpetuarsi come eredità amara, consegnando alla memoria collettiva una lunga scia di nomi, idee e speranze stroncate. I contrasti con la sua vicepresidente Francia Márquez sono ormai pubblici (Francia accusa apertamente e pubblicamente Petro di razzismo), così come le fratture con importanti organizzazioni femministe e movimenti sociali, che lo accusano di aver abbandonato parte delle sue promesse in materia di diritti umani, parità di genere e riforme strutturali. A ciò si aggiunge un panorama elettorale segnato dalla frammentazione delle pre-candidature, tra cui figurano nomi come Claudia López (indipendente), Vicky Dávila (affine all’uribismo), Daniel Quintero (ex sindaco di Medellin), Carolina Corcho, Susana Muhamad, Camilo Romero, Gloria Flórez e Gustavo Bolívar (tre le figure di spicco della piattaforma che ha supportato Petro) a testimonianza dell’assenza di ampi consensi e preludio di una contesa incerta, altamente competitiva e difficile da prevedere.
Author: Diego Battistessa
Published at: 2025-08-13 15:53:20
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