Trieste, terra di confine violata e sempre da difendere, è il legame che tiene uniti profondamente i tre colleghi impegnati in reportage soprattutto nelle zone di guerra dove Almerigo Grilz, il più grande del gruppo – classe 1953 – che ha fatto politica anche come dirigente del Movimento Sociale Italiano, riusciva a riprendere con la sua macchina fotografica e, soprattutto con la videocamera, le battaglie più aspre. In questo contesto Giulio Base, che ha coinvolto e ascoltato nello stesura della sceneggiatura Fausto Biloslavo e Gian Micalessin, si ritaglia il ruolo di un giornalista militante di sinistra che snocciola tutte le accuse sul passato di picchiatore di Grilz e sulla sua militanza politica nell’estrema destra che si rifletteva nelle guerre che decideva di seguire. Ovviamente la realtà è sempre più complessa delle parole che inchiodano una vita e il film lo mostra bene così come l’intervento del Cardinal Zuppi, proiettato ieri durante la conferenza stampa, in cui dice che si tratta di «una storia importante, di un uomo coraggioso che faceva conoscere quello che era nascosto.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Pedro Armocida)
Published at: 2025-07-01 06:40:43
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