Anno 117: Pax Romana, la recensione del nuovo gestionale ambientato in epoca Romana

Anno 117: Pax Romana, la recensione del nuovo gestionale ambientato in epoca Romana


Al contrario di Anno 1800, dove ogni edificio speciale aveva una sua area d'effetto circolare, in Anno 117: Pax Romana questa si estenderà attraverso le strade: se vorrete, per esempio, che la vostra torre di guardia per gli incendi raggiunga più edifici possibili, dovrete fare in modo che questa sia collegata ad ogni quartiere da una buona rete stradale e non strozzarne l'effetto tra vicoli ciechi e caotici dedali. Una volta assegnati a una villa o a una foresteria gli specialisti porteranno diversi benefici: un esattore particolarmente abile potrebbe aumentare gli introiti delle tasse delle abitazioni coperte, e una sarta anziana, con i suoi racconti, riuscirà trasformare ogni industria tessile in un luogo di cultura; ce ne sono già a centinaia, comunque abbastanza per garantire varietà e carattere ad ognuna delle mie partite fatte nel corso di oltre sessanta ore di gioco. Le diverse parti che formano Anno 117: Pax Romana sono molto meglio coese, e interlacciate, di quanto avviene nel più schematico Anno 1800.Come tutti i giochi della serie, anche quest'ultimo può contare su un'interessante modalità campagna che per una trentina di ore vi farà vivere le gesta di un console romano presto esiliato ad Albione, che si prepara a tornare nella sua patria più forte e organizzato di prima.

Author: https://www.facebook.com/francescoserin0/


Published at: 2025-11-10 17:00:00

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