Nel suo intervento, Lecornu ha puntato espressamente il dito contro “il risveglio di alcuni appetiti di parte” durante il processo di formazione del governo, “non estraneo alle imminenti elezioni presidenziali”, sottolineando come questo sia stato uno dei motivi che lo hanno spinto a dimettersi. Le reazioni alla nuova formazione di governo però sono state una tempesta polemica da destra (i lepenisti di Rassemblement National) da sinistra (La France Insoumise di Jean Luc Melenchon), con minaccia di mozione di sfiducia dei socialisti e con commenti amari perfino del partito dello stesso Macron, Renaissance, con l’ex premier Gabriel Attal – ora capogruppo – che pareva prendersela non tanto con il nuovo premier quanto con lo “spettacolo deplorevole” offerto da “tutta” la classe politica. “I francesi meritano di meglio che il circo delle cariche e dei posti” aveva detto, assicurando di non aver “chiesto nulla” in un governo che avrebbe contato 10 ministri di Renaissance su 18, oltre al capo del governo.
Author: F. Q.
Published at: 2025-10-06 07:55:59
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