Gli ospedali a Cuba, privi già da un decennio di farmaci essenziali, macchinari funzionanti e persino aghi per le siringhe, hanno subito il colpo di grazia dal segretario di Stato Marco Rubio – anticastrista estremo – che ha inasprito l’embargo, incurante delle conseguenze non solo per i cubani, ma per tutti i popoli caraibici e latino-americani collegati al sistema cubano di assistenza internazionale, tanto efficiente all’estero quanto deficitario in patria. Secondo i ginecologi cubani, i farmaci sostitutivi sono ad alto rischio per madri e neonati [non la pensa così la Corte di Cassazione di Roma che, nel 2024, ha respinto il ricorso della stessa Pfizer per “abuso di posizione dominante” condannandola a pagare 13 milioni di euro per aver intralciato l’ingresso di farmaci generici meno costosi nel mercato italiano]. Per ammissione dello stesso Tesoro Usa, subito dopo il cosiddetto CDA (Cuban Democracy Act) la legge che “esenta” la vendita di farmaci dall’embargo, il volume tra vendita e donazioni di medicine e cibo dal 1992 al 1995 arrivò a 63 milioni di USD, mentre nel 1990 solamente – prima dell’approvazione della legge – aveva toccato la cifra record di 400 milioni!
Author: Flavio Bacchetta
Published at: 2025-07-19 06:02:44
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