Almasri arrestato in Libia. La faida interna di Tripoli

Almasri arrestato in Libia. La faida interna di Tripoli


Un errore procedurale nell'interpretazione della legge 237 del 2012, norma che non lascia margini di discrezionalità alla magistratura e che dà potere al ministero della Giustizia sono sulla consegna, il sottosegretario Alfredo Mantovano ed i ministri di Giustizia e Interno Carlo Nordio e Matteo Piantedosi assieme al premier Giorgia Meloni erano finiti nel registro degli indagati per favoreggiamento e peculato dopo il rimpatrio del generale libico sul Falcon dei Servizi segreti, a cui il Parlamento non ha dato seguito. Anziché opporre il segreto di Stato sulla vicenda, nel corso di questi mesi è emerso che fosse "interesse nazionale" espellerlo in Libia (non a Londra, dove Almasri avrebbe voluto tornare) perché trattenerlo avrebbe potuto esporre a ritorsioni i circa 500 italiani presenti sul territorio libico, le ambasciate, i consolati e l'operatività del gasdotto Greenstream di Eni e che unisce la Libia alla Sicilia. Qualche settimana dopo il ritorno di Almasri la Libia sembrava sul punto di esplodere dopo l'uccisione del potente capo dell'Apparato di supporto e stabilità, Abdul Ghani al-Kikli (tanto che un centinaio di italiani erano stati rimpatriati) e la fiammata migratoria partita dai porti una volta controllati dal governo di Tripoli erano il segnale che le milizie della Rada guidata da Almasri erano in conflitto con Dabaiba, tanto l'esercito venne ufficialmente sciolto.

Author: redazione@ilgiornale-web.it (Felice Manti)


Published at: 2025-11-06 04:00:03

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