In linea generale, la Svizzera aggiorna la propria strategia ogni 5/10 anni, e l'ultimo documento redatto risale al 2021 (integrato nel settembre 2022 alla luce della guerra in Ucraina), ma “alla luce del deterioramento della situazione in materia di sicurezza” il Consiglio federale sta riorientando la politica di sicurezza per i prossimi anni, col fine di “affrontare l'accresciuto livello di minaccia rafforzando la resilienza della Svizzera, migliorando le misure di protezione e prevenzione e potenziando le capacità di difesa del Paese”. Il documento che verrà redatto, si prefigge in linea generale di rafforzare la resilienza, cioè ridurre le vulnerabilità e le dipendenze critiche per rendere il Paese meno suscettibile agli attacchi e ridurre al minimo i danni potenziali; di migliorare la protezione e la prevenzione, ovvero la Svizzera deve essere meglio equipaggiata per prevenire attacchi potenziali e per proteggersi più efficacemente dalle loro conseguenze; infine di rafforzare le capacità di difesa cioè essere in grado di difendersi nel modo più efficace possibile da un attacco armato, se necessario in collaborazione con i suoi partner. La Svizzera non consente spedizioni dirette di armi in zona di guerra da o attraverso il suo territorio, ma questo non è bastato per la propaganda russa – che ha attecchito molto bene in Italia – che ha dipinto la Svizzera come schierata col blocco NATO.
Author: redazione@ilgiornale-web.it (Paolo Mauri)
Published at: 2025-12-17 06:00:16
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